Offerta formativa

Sant'Orsola di Sirmione
  • La Scuola per l’Infanzia Sant’Orsola aderisce all’associazione FISM di Brescia di cui condivide i fondamenti culturali e pedagogici in sintonia con il proprio progetto educativo. E’ scuola di ispirazione cristiana che offre un servizio educativo ai bambini e alle famiglie finalizzato alla formazione integrale della persona umana, del bene comune e della società in un contesto di libertà e pluralismo.

    La scuola ha un compito altamente complesso di passaggio da un concetto più tradizionale di integrazione a quello più ampio di inclusione, aprendo i propri orizzonti a nuovi obiettivi e diversità molto variegate tra loro, non solo come tipologia, ma anche come approcci e strumenti con i quali affrontarle. Diversità che si affacciano come bisogni che chiamano la scuola, in prima persona e nella sua totalità, alla necessità di offrire una risposta immediata, efficace ed efficiente, come nel caso delle disabilità, delle diversità interculturali, linguistiche e religiose, in un’ottica universalistica.

    Si tratta quindi di un’impostazione e di un approccio che volutamente si ispirano al valore di giustizia sociale, prima ancora che scolastica. Questo chiama direttamente in causa il concetto di equità, inteso innanzitutto come garanzia di partecipazione e accesso all’apprendimento da parte di tutti i bambini, che si declina operativamente in un’equa assegnazione delle risorse e in una differenziazione nell’ottica dell’individualizzazione e personalizzazione degli approcci educativo-didattici, delle strategie, dei materiali, degli input forniti, etc.

  • I NOSTRI PRINCIPI PEDAGOGICI

    I principi pedagogici che guidano la nostra azione educativa sono il risultato dei vari contributi portati durante gli anni da ogni singola persona che ha collaborato con la scuola, attraverso studi fatti in materie socio-pedagogiche e psicologiche, letture approfondite dei pensieri di pedagogisti, scambi con altre realtà e bagagli carichi di esperienze. Sono finalizzati a valorizzare un bambino competente, attivo costruttore del suo sapere.

  • PROMUOVERE L’AUTONOMIA E L’AUTODETERMINAZIONE

    Abbracciando il principio educativo montessoriano “aiutiamoli a fare da soli”, abbiamo organizzato i materiali affinché ogni bambino abbia la possibilità di scelta e di esplorazione del proprio sé interiore alla ricerca del cosa, del come e del quando fare. L’insegnante assume un ruolo di guida e ha il compito fondamentale di illuminare il bambino, soprattutto nella fase iniziale di apprendimento esperienziale, affinché poi sia in grado di intraprendere in modo autonomo il proprio scoprire e ideare.

  • EDUCARE ALLE EMOZIONI

    Se si parte dagli studi recenti in materia di psicologia e di pedagogia, si può notare una progressiva attenzione nei riguardi delle emozioni, solitamente messe a tacere nella scuola e nel quotidiano. Basti pensare a quando un adulto dice a un bambino “non piangere, non è successo nulla”. Questo negare l’emozione anziché accoglierla non permette al bambino di dare un nome a ciò che gli accade, lasciando senza risposta e comprensione dell’esperienza del proprio sentire. Un bambino negato nella sua voce emozionale avrà difficoltà nella relazione con l’altro, venendogli a mancare gli strumenti per capire se stesso e gli altri.

    Nella nostra scuola si educa all’emozione, accogliendo, nominando e quantificando con un vero e proprio termometro delle emozioni ciò che accade al bambino, allenandolo a riconoscere anche nell’altro la sua stessa emozione e a comprendere e accogliere l’alterità nel suo essere uguale e diversa.

  • EDUCARE AL NATURALE

    “Il nostro obiettivo: elaborare una pedagogia che insegni ad apprendere, ad apprendere per tutta la vita dalla vita stessa”

    Dalla pedagogia steineriana, in linea con la moderna outdoor education raccogliamo con interesse l’importanza del contatto con la natura. Stare all’aria aperta è per i bambini uno stimolo unico e prezioso per le capacità cognitive e per la scoperta del mondo, ma è anche fondamentale a livello psicologico perché riduce l’ansia e aiuta a migliorare le prestazioni in tutti i campi del sapere. E’ un efficace strumento per aumentare le difese immunitarie in maniera naturale.

    In questa prospettiva l’attività all’aperto, strutturata e non, diventa parte integrante dell’educazione e della crescita. Dentro e fuori si gioca, si esplora, si discute e si apprende, con lo stesso valore e senza gerarchie, ma soprattutto senza distinzioni di apprendimenti; per questo il fuori non è solo quello dell’intervallo (anche se l’intervallo è soprattutto fuori), ma anche quello dell’esperienza educativa e scolastica nella sua interezza.2

    Durante l’anno i bambini vanno in giardino ogni volta che è possibile: correre, saltare, esplorare, inventare, sporcarsi e creare con il verde sono azioni che permettono di imparare in modo concreto.

  • SVILUPPARE IL SENSO DELLA CREATIVITA’

    “L’arte è ricerca continua, assimilazione delle esperienze passate, aggiunta di esperienze nuove, nella forma, nel contenuto, nella materia, nella tecnica, nei mezzi.”3
    Per Munari la creatività consiste in tutto ciò che prima non c’era, ma che è realizzabile. In linea con il suo pensiero riteniamo le attività legate alla creatività parte fondamentale della nostra progettazione annuale, dove mettendo a disposizione dei bambini materiali diversi lasciamo loro libertà di espressione e sperimentazione.

    Gli atelier e i laboratori divengono così contesti di iniziazione creativa, dove si dà voce a linguaggi non verbali attraverso codici musicali, gestuali, pittorici.

  • SPERIMENTARE IL CORPO

    Toccando, manipolando, saltando, correndo, strisciando, rotolando, il bambino ha modo di sviluppare il proprio schema corporeo, di imparare a rappresentarlo, di coglierne le funzioni, di percepire le relazioni che esso intrattiene con tutto ciò che lo circonda.

  • GIOCARE A “FAR FINTA”

    Il gioco simbolico è una modalità di gioco nel quale il bambino rappresenta mediante simboli qualcosa che non è realmente presente; si riconosce perché il bambino assume comportamenti di finzione e simulazione attraverso l’utilizzo di materiale a cui attribuisce una funzione diversa dalla realtà.

    La letteratura sull’evoluzione del gioco simbolico ha come modello di riferimento quello proposto dallo psicologo Jean Piaget, secondo cui tale modalità compare quando il bambino sviluppa le capacità di rappresentazione mentale, quando il modo di pensare viene a basarsi sull’imitazione-riproduzione di azioni, permettendo il rappresentarsi mentalmente cose, oggetti, situazioni, persone, indipendentemente dalla loro presenza. Secondo lo psicologo Vygotskij, inoltre, il gioco simbolico rappresenta una risposta ai bisogni non soddisfatti, dando modo al bambino di allontanarsi dalla realtà e dai vincoli delle situazioni reali.

  • EDUCARE ALL’ORDINE

    La Montessori parla di cura e ordine.

    L’idea di ordine è riferita al fatto che ogni cosa sia al suo posto, dando rilevanza al prendersi cura dell’ambiente, della propria persona e dell’altro.

    Oltre che fisico e contestuale, l’ordine di cui parla Maria Montessori è mentale. Parla di uno sviluppo della mente che “avviene a spese dell’ambiente”: avere un ordine mentale è fondamentale per agire in modo coerente.

    • Investire sul futuro

      Investire sul futuro, sul diritto alla crescita psicologica positiva, sul diritto al sapere.

    • Promuovere e diffondere

      Promuovere e diffondere una cultura dell’infanzia e una difesa dei diritti dei bambini

    • Potenziare la ricerca

      Potenziare la ricerca “su “e “intorno” all’infanzia.”[1]

      [1] B.Q,Borghi L.Guerra “Manuale di didattica per l’asilo nido” Editori laterza Milano p.34